Le informazioni contenute nei Vangeli riguardo al Battista provengono in gran parte dai suoi discepoli, che divennero seguaci di Cristo.
Matteo dice che Giovanni è la sintesi di tutti i profeti che predicarono la salvezza mediante la conversione. Per Marco l’apparizione del Battista al Giordano è l’inizio del Vangelo e - per Luca – Giovanni è il profeta escatologico dell’Altissimo che con lo spirito di Elia predicava la conversione e la gioia, essendo ripieno di Spirito Santo.
Sarà il quarto Vangelo a centrare la sua missione cristologica. Infatti per Giovanni evangelista, il Battista è fondamentale al servizio del Messia già presente: egli è colui che rende testimonianza a Cristo; non è lo sposo, ma annuncia lo Sposo; non è la luce, ma è venuto a rendere testimonianza alla Luce che è il Verbo incarnato. Egli è colui che annunzia l’avvento del Cristo proclamando che Colui che viene è un Messia trascendente: battezzerà in Spirito Santo e fuoco e sarà motivo della salvezza per tutti coloro che lo seguiranno.
Sant’Agostino, in un bellissimo testo che si legge nell’Ufficio delle Letture della terza domenica di Avvento, così dice:
«Giovanni è la voce che passa; Cristo è il Verbo eterno che era in
principio…E siccome è difficile distinguere la Parola dalla voce, lo
stesso Giovanni fu ritenuto il Cristo: la voce fu ritenuta la Parola;
ma la voce si riconobbe tale, per non recare danno alla Parola.
“Non sono io – disse – il Cristo, né Elia, né il profeta!” Gli fu risposto:
“Ma tu allora chi sei?”. “Io sono – disse – la voce di uno
che grida nel deserto. Preparate la via del Signore”.»1
La liturgia dell’Avvento ha come protagonista Giovanni Battista non solo perché fu lui a preparare la venuta storica del Salvatore, ma perché la Chiesa ritiene che egli continui ancor oggi ad essere il segno dell’attesa per ogni uomo alla ricerca di Cristo che continuamente viene.
1 AGOSTINO, Discorso 293,3: PL 1328-1329