Cenni sul complesso monumentale di Santa Caterina ed Oratorio del Crocifisso M.

Frontale esterno della Chiesa di Santa Caterina

Frontale esterno della Chiesa di Santa Caterina
d'Alessandria V. e M. del XII sec.

La Cappellina del Crocifisso miracoloso sarebbe stata costruita prima dell'anno Mille. La c.d. "porziuncola" con archi a volta in puro stile gotico con il portale rivolto ad oriente, era con molta probabilità separata dalla Chiesa principale.Successivamente la Cappellina venne allungata, forse a causa di scoscendimenti avvenuti intorno al 1506, sì da formare un corpo unico con la Chiesa.
All'interno dell'Oratorio vi è un coro in legno del seicento che fascia per intero la Cappellina; in detto sacro luogo è conservato l'antico affresco del 1400 di stile tardo gotico, dal cui costato sgorgò miracolosamente sangue vivo il 13 giugno del 1566, raffigurante il Cristo Crocifisso con ai lati la SS. Vergine Maria e l'apostolo S. Giovanni e due figure in ombra.
Dopo il restauro del 1991 è possibile ammirare anche un altro dipinto che risale al 1200 ed il suo "negativo" rimasto impresso nella parete, che raffigura - anch'esso - il Cristo Crocifisso con ai lati la SS. Vergine Maria, S. Giovanni Apostolo ed altre figure. Nel corso del 1327, sotto l'Arciprete Jacopo, venne edificato il Monastero delle Monache Benedettine Cistercensi di clausura con annessa Chiesa dedicata a S. Caterina D'Alessandria Vergine e Martire. Non è da escludere che inizialmente la Chiesa potesse essere dedicata a Santa Maria ad Basilicam e successivamente a S. Chiara ed infine a S. Caterina D'Alessandria.
La struttura della prelodata Chiesa che è possibile tutt'oggi visitare, risale al XII sec. e fino a pochi decenni fa all'interno della stessa si potevano ancora scorgere tracce di affreschi del XV sec; il portale in pietra è del XII sec. ed è probabile che appartenesse originariamente alla Cappellina dell'Oratorio. La Chiesa è formata da un'unica navata affrescata e decorata in stile barocco-spagnolo del XVII sec.
Sia il Monastero che la Chiesa erano circondati da vastissimo orto che giungeva sino alla c.d. "fonte di S. Caterina". Nei pressi dell'edificio sacro si apriva la "postierla", piccola porta che nel cinquecento veniva chiamata "porta di S. Caterina".
All'interno della Chiesa erano conservate diverse tele del pittore Giovan Battista Spinelli di scuola napoletana del milleseicento; attualmente alcune si trovano presso il museo della Cattedrale di S. Tommaso; di rilevante pregio è la tela raffigurante Santa Caterina D'Alessandria in estasi, restaurata un decennio fa a cura della Sovrintendenza ai beni architettonici di Napoli, nel cui capoluogo è stata esposta per la mostra napoletana "Civiltà del seicento a Napoli".
Alla fine dell'ottocento primi del novecento, in sostituzione delle monache benedettine, il Monastero è stato occupato dalle suore di S. Anna, che vi sono rimaste fino alla fine degli anni settanta. Attualmente la Chiesa detta anche di S. Anna, ha pianta a navata unica con annessa sacrestia laterale; il pavimento è di cemento decorato; la zona del presbiterio con balaustra è in marmo, come pure l'altare ed il tabernacolo; incassate nelle pareti laterali vi sono due nicchie con ciascuna un altare in pietra; la volta della Chiesa è affrescata da decorazioni barocche in oro di stimabile pregio artistico e vari affreschi, purtroppo rovinati dal tempo e dall'incuria.

Interno dell'Oratorio del Crocifisso

Interno dell'Oratorio del Crocifisso
Miracoloso sulla Passeggiata Orientale.
Da notare la "porziuncola" con archi
e volte ad ogiva dell'anno Mille ed il
coro ligneo del 1600 che fascia
il sacro luogo, ove vi sostavano in preghiera e
meditazione quelle monache che
furono testimoni del miracolo.

 

 

 

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