IL PRECEDENTE STEMMA DELLA CATTEDRALE DI S. TOMMASO
LA LANCIA (verticalmente nel grafico) è lo strumento, l'arma, il ferro con cui fu martirizzato l’Apostolo.
LA PALMA (in basso) da sinistra a destra in alto) è il simbolo del martirio. Tutti i confessori della Fede con il loro sangue meritarono da Cristo il premio della vita eterna e perciò essi portano la p. (libro de|l'Apoc. 7,9).
LA SQUADRA è l'arnese di disegnatori, architetti, ingegneri.
L’apocrifo ACTA THOMAE (2°, 11) narra come Tommaso, una volta giunto in India, venne invitato dal re Gondophares a stendergli il disegno per la costruzione del palazzo reale.
Ovvia, pertanto, la comprensione della Mano che stringe la squadra (Reliquiario d'argento del s. Braccio).
L’ATTUALE STEMMA DELLA CATTEDRALE DI S. TOMMASO
SPIEGAZIONE
Lo scudo accollato alle due chiavi decussate, d’oro e d’argento con le impugnature verso il basso e gli ingegni in alto è sormontato dall’ombrello basilicale, gheronato di oro e di rosso.
Tutto questo indica che la Chiesa è una Basilica Minore Pontificia.
Poi lo scudo è troncato da una fascia di onda d’argento che in araldica indica il mare (in questo caso di Ortona).
Nel primo settore in alto su campo azzurro si staglia una torre murata di nero, aperta e finestrata, simbolo della città di Ortona.
Nel secondo settore campeggiano i colori di Ortona.
Su campo azzurro viene riprodotta la cosiddetta Croce di s. Tommaso.
La croce risalente al settimo o ottavo secolo, sgorga da un fiore di loto che si trova alla sua base.
I quattro lati della croce sono floreali in forma, simboleggia la fruizione e la vita.
Il fior di loto significa il simbolo del buddismo e dell’India, di cui è il fiore nazionale. La Croce è messa sul loto a indicare che il cristianesimo nasce nella realtà e tradizioni locali. A sua volta il loto è poggiato su tre gradini che rappresentano il Golgota dove è morto Gesù.
In alto con le ali aperte una colomba che rappresenta lo Spirito Santo.
La rappresentazione di questo simbolo non indica morte ma vita,
Su campo rosso viene riprodotto l’antico il simbolo della Cattedrale di s. Tommaso.
Una lancia in palo, raffigurante lo strumento con cui s. Tommaso ha subito il martirio accollata dalla squadra con il lato maggiore, simbolo degli architetti e la palma in decusse simbolo del martirio.
Il motto. “Dominus meus et Deus meus (Signore mio e Dio mio)” son le parole pronunciate da Tommaso quando Gesù appare la seconda volta agli Apostoli nel cenacolo ed è invitato da Gesù a toccare le sue piaghe.
Tommaso è noto per il suo scetticismo della Risurrezione di Gesù Cristo. Era un discepolo, stretto seguace e amico di Gesù.
La Bibbia riferisce ( Giovanni 20: 24-29), dopo che Gesù fu crocifisso e deposto nel sepolcro, è risorto ed è apparso agli Apostoli, non come un fantasma, ma in realtà in carne e ossa. Questa è stata una vera resurrezione, ma Tommaso dubitava se era davvero Gesù. Egli ha detto:
"Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, io non crederò."
Gesù apparve più tardi e disse a Tommaso:
"Porgi qua il dito, e vedi le mie mani, e porgi la mano e mettila nel mio costato; e non essere incredulo, ma credente".
Prova sufficiente per Tommaso, che ha risposto umilmente:
"Mio Signore e mio Dio".
Questo episodio deve essere stato sufficiente per rinvigorire Tommaso a passare il resto dei suoi giorni alla diffusione del Vangelo e portare all'estero le parole di commiato di Gesù:
"Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto."